Nel Gelo Della Notte by Knut Faldbakken

autore:Knut Faldbakken
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Thrillers, General, Fiction
ISBN: 9788809052215
editore: Giunti Editore
pubblicato: 2013-06-10T22:00:00+00:00

Si rese conto di dare più enfasi del dovuto alla cosa. Un uomo scomparso da quasi vent’anni, cioè dall’ultima volta che aveva dato segni di vita, dopo essere emigrato in Venezuela, era da considerarsi morto. Quando lei cominciò a fargli pressione perché sostenesse con delle prove la sua ipotesi, le raccontò del ritrovamento, delle sue sensazioni mentre teneva in mano il diapason. Del suo istinto che gli diceva che ogni indizio, ogni nuova scoperta concorrevano a collegare strettamente i due casi.

Lesse un’espressione di protesta negli occhi di lei.

«Jonfinn, mi pare un’ipotesi poco fondata.»

«Perché, scusa? L’ età corrisponde, così come la struttura corporea, l’altezza, il colore dei capelli…»

«Potrebbe corrispondere ad altri diecimila uomini norvegesi.»

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«Ma non esistono certo altri diecimila diapason dello stesso tipo.»

«Beh, non diecimila però… Oltretutto non si sa se il proprietario del diapason è proprio l’uomo trovato morto.»

«È stato trovato vicino agli abiti.»

«Vicino agli abiti…»

Aveva ragione lei. Certo che aveva ragione lei. Si era lasciato prendere ancora una volta la mano ed era corso troppo avanti. Certo che sarebbe stato un colpo incredibile se davvero quel diapason fosse appartenuto a Klaus Hammerseng. Certo che la supposizione che il cadavere trovato nel bosco fosse il suo non aveva basi concrete… Ma non era da escludere! Valmann stava costruendo una teoria nella sua mente, dove tutti i frammenti trovavano il loro posto. Era una teoria terribile, emotivamente forte, una teoria che avrebbe rifuggito, ma dalla quale non riusciva a sottrarsi.

Corrispondeva sempre di più alla realtà che a poco a poco stava emergendo da Villa Skogly.

«La Scientifica sta lavorando per mostrare un collegamento»

rispose seccamente.

«Staremo a vedere, allora.»

Anita rimase in una posizione incerta, come se fosse sul punto di fuggire da una situazione di disagio. Sembrava che non sapesse cosa fare, se andarsene o restare.

All’improvviso saltò fuori dicendo:

«Non credo che sia morto…» lo disse a bassa voce, ma decisa.

«Ah, no?» rispose sorpreso Valmann. «Che cosa te lo fa pensare?»

«Una cosa sulla quale sto lavorando… una cosa che non posso dirti ora…»

«Ah…» Non sapeva se mostrarsi sorpreso o offeso.

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«È così, Jonfinn.»

«Va bene, okay…» rispose scettico. Erano di nuovo distanti l’uno dall’altra.

«Non ho voglia di coinvolgerti in questa cosa.»

«Mi pare che tu non faccia che ripetere quanto io sono coinvolto.»

«Non nella mia indagine!»

«Non intendo affatto entrarci…»

Lei non osò interromperlo.

«… Ma penso che potresti informarmi, quando si tratta di qualcosa di così importante come…»

«Klaus?»

Lei aveva moderato i toni e aveva ripreso un atteggiamento comprensivo, gentile.

«Sì, se è vivo o morto, almeno!»

«Non lo so, Jonfinn…» Di nuovo apparve confusa, poi si riprese e disse: «Sinceramente non so se seguire il tuo giudizio radicale su questa cosa, questa cosa di… Klaus. Che ti angustia dai tempi della giovinezza…».

(“Ora sei tu che esageri” pensò lui. “Non mi ha angustiato proprio niente ´dai tempi della giovinezzà. Anzi ho dimenticato tutto, non mi ha sfiorato nemmeno il pensiero prima d’ora, prima che succedesse quello che è successo agli Hammerseng!”)

«Ho comunque provato a essere aperto con te…» Volle correggere con calma quello che aveva appena detto. Ma questa storia faceva riaffiorare troppi ricordi penosi.

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